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Vasca e doccia Flaminia

Vasca e doccia Flaminia

Purapietra e Flaminia

La purezza e la semplicità della natura per una collezione come non si è mai vista.
Tantissime le novità in campo: si parte prima di tutto dall’azienda e dal marchio che la rappresenta.
Stiamo parlano di Purapietra, fondata dal giovane imprenditore Fabio Moscato, cresciuto in una famiglia proveniente dallo stesso settore e quindi con molti anni di esperienza alle spalle.

A mettere le mani sulla neonata linea dieci designer, provenienti da diversi paesi e con differenti gradi e settori di esperienza.
I nomi parlano da soli: tra di loro troviamo Lucy Salamanca (art director del brand), Mario Mazzer e Andrea Trebbi.
Cosa differenzia la collezione dalle altre? Il modo con cui è stata pensata, ancor prima di essere realizzata.
I dieci designer, infatti, hanno lavorato sulla pietra, prima ancora che sulla forma.

Questo per permettere alla Natura (alla pietra) di esprimersi attraverso le sue caratteristiche, attraverso le sue linee e volumi.
Proprio sulla linearità delle superfici hanno lavorato i professionisti dello Studio Uainot Architetti: insieme sono riusciti ad aggregare e rendere compatti i volumi in un unico lavabo.

Grazie al progetto di Davide Vercelli, invece, è stato possibile dar vita ad un paesaggio di terrazze, analizzando ogni singola fase di lavorazione della pietra.
Al gruppo di architetti C+L il compito di studiare il corso dell’acqua quando scorre su superfici non lisce come le rocce.
La parte più tecnica è spettata a Michela Mazzoni: la designer è fatto in modo di incorporare l’antiestetico sifone nelle forme non regolari della pietra. Il risultato è strabiliante e fortemente innovativo.

La Salamanca ha effettuato sperimentazioni con i vari pezzi di lavorazione.
Il compito di coordinare lavabo e vasca è stato, infine, di Mazzer, che ha duplicato l’idea di una ciotola, sovrapposta alle altre.
Tutto è stato studiato in modo tale da avvicinare i lavabi e le vasche alla naturalezza delle pietre che lo compongono.
Ciò che colpisce delle collezioni firmate dalla giovanissima azienda (fondata solo un anno fa, nel 2011) è proprio l’alta qualità dei materiali - e delle lavorazioni - combinate ad una tecnologia all’avanguardia.
Purapietra, come suggerisce lo stesso nome, rispetta la natura e le sue architetture.

Parlando di pietre e di vasche da bagno, non si può far a meno di citare Flaminia, che ha presentato in occasione di Cersaie 2012, Oval, pensata, progettata e realizzata dal designer Giulio Cappellini.
La nuova arrivata dell’azienda è realizzata in pietraluce: si tratta di un materiale molto particolare per non solo è resistente al tempo e all’usura, ma non perde mai la sua bellezza.
Ciò che contraddistingue Oval è la sua adattabilità alle situazioni: può, infatti, essere realizzata a parete o installata al centro di una stanza.
Grazie ad una linea neutrale ed estremamente elegante può essere affiancata ai diversi sanitari della collezione Flaminia.
C’è solo l’imbarazzo della scelta, al resto ci pensa il valore in più dato dai materiali e dalla prestigiosa lavorazione.
Fare in bagno in una vasca non sarà mai più la stessa cosa.
 

Doccia Flaminia Albero

La doccia Albero arriva a Cersaie 2010. La creazione di Massimiliano Abati (Ceramica Flaminia) ha letteralmente trasformato uno degli oggetti più usati nella vita quotidiana in un elemento straordinario.
Come suggerisce il nome - Albero - si tratta di un elemento divertente e carico di significato: il tronco e il colore verde dei comandi ricordano le foglie rendendolo estremamente divertente.

Le piastrelle in ceramica permettono per il piatto doccia composizioni quadrate e rettangolari  in varie dimensioni. Ma non è tutto. I decori in rilievo garantiscono un’importante funzione antiscivolo.
L’albero - in ceramica - è posizionato agli angoli della composizione.

Da Albero a COMO, la nuova linea di lavabo, vaso e bidet realizzata da Ceramica Flaminia per mano di Rodolfo Dordoni, presentati nell’innovativa versione sospesa.

Mentre la parte di contenimento dell’acqua ricorda un lago, il piano d’appoggio può essere immaginato come un bagnasciuga: i due oggetti sono funzionali, continui e integrati. Nella ceramica sono stati ricavati delle superfici riabbassate, utili per riporre oggetti o detergenti, in grado di garantire l’essenzialità delle linee e facilitare la pulizia.