Sanitari bagno>>Sanitosco presenta in anteprima la collezione “101” nata dalla collaborazione con Antonia Campi

Sanitosco presenta in anteprima la collezione “101” nata dalla collaborazione con Antonia Campi

Sanitosco presenta in anteprima la collezione “101” nata dalla collaborazione con Antonia Campi

Tante le novità che di recente hanno proiettato Sanitosco in nuovi ambiziosi progetti: oltre alle due sfide imprenditoriali – l’acquisizione e il rilancio dell’ormai centenario marchio Sbordoni e la distribuzione in esclusiva per l’Italia dei prodotti Duscholux – c’è anche il fermo interesse a proporsi nel segmento della ceramica sanitaria con una collezione importante, un omaggio alla tradizione del design italiano.

La passione per la lavorazione ceramica della famiglia Fulgenzi – cui fa capo la proprietà di Sanitosco1984 – ha finora dato vita a prodotti di successo in termini di brevetti tecnici, dove prestazioni e comfort di utilizzo erano prioritari (il settore è quello degli ausili). L’attenzione all’estetica - già da tempo introdotta a rendere meno “speciali” i sanitari dedicati alla collettività e agli utilizzi specifici – ha però fatto maturare l’esigenza di debuttare con una collezione di sanitari d’arredo totalmente nuova ed esplicitamente rivolta a un target medio-alto di clienti finali o di architetti che siano alla ricerca di significativi valori formali per destinazioni prevalentemente residenziali.

Per un debutto in grande stile Sanitosco ha coinvolto un nome di grande prestigio. La nuova serie “101” porta infatti l’autorevole firma di una indiscussa protagonista del design italiano: Antonia Campi. L’artista designer ha infatti accettato l’invito a tornare a lavorare sulla tipologia ceramica per l’ambiente bagno cui ha dedicato gran parte della sua lunga e multiforme attività professionale..

“101”, il nome scelto per la serie vuole essere emblematico di una spinta di Sanitosco verso il nuovo, alla ricerca di nuovi contenuti e di nuove istanze progettuali. “Abbiamo fatto 100, facciamo 101”, parafrasando un modo di dire, Sanitosco inaugura con “101” il suo ingresso nel segmento dei sanitari di design proprio in coincidenza, va notato, con l’introduzione di un brand storico come Sbordoni il cui anniversario celebra lo stesso numero di anni.

La collezione “101” mostra una duplice caratteristica formale: la sua attualità di segno – filante ed equilibrata - racchiude però, in qualche modo, anche un omaggio alla prima stagione d’oro del design industriale per l’ambiente bagno, l’epoca in cui i sanitari di serie venivano per la prima volta interessati dal progetto, dall’eccellenza realizzativa e dalla passione per la componente materica. Non a caso, il pezzo matrice è il lavabo. Ampio (la larghezza massima d’ingombro arriva a 70 cm), avvolgente e capace di esaltare in una conca capiente le proprietà della ceramica assecondando docilmente la pienezza delle curve dopo che anni di minimalismo l’hanno “costretta” a performance piane e complanari. Insomma, torna il lavabo importante, quasi scultoreo ma pensato in una versione sospesa per una scelta di levità più consona a una lettura contemporanea. Un pezzo che rievoca a più di una generazione forme che appartengono al nostro vissuto e che ci riportano a stanze da bagno i cui spazi non sacrificavano ergonomia e comfort. Dunque un lavabo protagonista – per segno e volume ceramico – ma anche “comodo”, riappropriatosi della sua funzione d’uso: non più abluzioni in ristrettezze punitive col timore di gocciolare oltre i bordi di piccoli bacini, sempre più simili a lavamani, ma un oggetto di carattere che, per forme amiche e dimensioni generose, ci infonde la percezione di un abbraccio di benvenuto nel quotidiano incontro mattutino. “Gli oggetti della casa ci guardano, ci rispondono e a me piace pensare che ci vengano incontro con amicizia – racconta Antonia Campi - Trovo naturale pensare che le forme morbide siano più confidenziali di quelle spigolose, rettangolari o astratte“. Ma la qualità della nostra relazione con gli oggetti d’uso – e la Campi non ne dimentica mai la funzione – è mediata anche dall’ergonomia e dalla praticità. “Prevedere un bordo curvo e inclinato attorno al lavabo, invece di piani d’appoggio – spiega ancora la Campi - è stata una scelta concreta: inevitabilmente si sarebbero affollati di oggetti che, nel momento della pulizia, vanno sempre spostati”. Un risultato che valorizza anche l’oggetto in sé: una presenza qualificante che non vuole affatto essere “neutra” o universale. La serie si posiziona infatti in una fascia medio-alta di mercato e si rivolge a chi, consapevolmente, ne apprezza a pieno le qualità di disegno oltre che di realizzazione.

E veniamo al corredo di sanitari: molte delle prerogative evidenziate per il lavabo si rintracciano in una declinazione coerente anche nel vaso e nel bidet, proprio a partire dal bordo superiore rialzato là dove, un alloggiamento rettangolare, ospiterà la rubinetteria monoforo. Materia, tattilità, bombature e forti spessori ne fanno due pezzi di “peso” (la profondità di 56 cm li rende “importanti” ma allo stesso tempo comodi anche per le persone di alta statura). Tuttavia la scelta di debuttare, insolitamente, con la versione sospesa, punta – così come per il lavabo – alla “leggerezza” visiva e alla praticità.

Valentina Fulgenzi – responsabile commerciale Sbordoni e marketing del gruppo Sanitosco – spiega la naturalezza con cui hanno pensato di coinvolgere Antonia Campi, individuando nel suo operare una “cifra” di progetto vicina ai propri valori. “Non potendo contare su frequentazioni comuni, le scrissi una lettera che ritenevo la maniera più discreta per mettermi in contatto con una figura riservata quale ella è. Sfogliare le monografie dedicate alla sua poliedrica attività – già intrapresa dalla fine degli anni Quaranta – ne accresceva la nostra stima unita al riguardo per una professionista di così rilevante esperienza. Fu poi lei stessa – da tempo dedita nel suo atelier di Milano all’attività privata e alle sperimentazioni che tutt’ora animano la sua ricerca – a chiamarmi. E con l’avvio di un rapporto semplice, diretto e autentico, prese forma il progetto che le avevamo affidato. Una lezione di stile a cui noi abbiamo risposto senza, naturalmente, dare alcun vincolo creativo, certi e onorati del fatto che il risultato sarebbe stato di grande e inconfondibile maestria. Alla felice riuscita del progetto va aggiunta la passione e la competenza tecnica dei modellisti coordinati da mio padre Giovanni Fulgenzi che da sempre curano, instancabilmente, la messa a punto degli aspetti tecnico-funzionali dei nostri prodotti”.

La collezione “101”, che per ora si compone dei tre elementi ceramici sospesi – lavabo, wc e bidet – esclusivamente nella finitura bianca, ha debuttato al Cersaie di Bologna.



Antonia Campi – coinvolta da Sanitosco come designer di prodotto per la nuova collezione di sanitari “101” – non può essere menzionata solo come progettista: nella sua lunga carriera difficilmente si può disgiungere l’artista dalla progettista, la scultrice dall’art director. Tutte istanze creative che in una figura indipendente, sperimentatrice e volitiva come lei hanno avuto come forte denominatore comune la passione per la materia ceramica in tutte le sue forme, dalla terraglia forte alla porcellana,con cui diede forma alla corrente estetica della ‘free form’, di ispirazione biomorfa e naturale. Presenza importante dunque nella storia del design italiano, e in quella dell’ambiente bagno in particolare, non sembri irriverente dire oggi che, oltre agli oggetti decorativi in tiratura limitata, anche alcuni dei suoi più caratteristici bidet di serie sono pezzi da collezione. Diplomatasi in scultura all’Accademia di Brera con il maestro Francesco Messina, sviluppa le sue prime esperienze artistiche nel suo piccolo atelier di Varese e molto presto entra alla SCI (Società Ceramica Italiana di Laveno) dove condurrà un percorso articolato che dal ruolo di operaia la porterà ad assumere la direzione artistica nel 1962 succedendo a Guido Andlovitz artefice della scoperta e della valorizzazione delle sue doti espressive. Nel 1971 passa a dirigere il Centro Artistico unificato della SCI e della Richard-Ginori e successivamente il Centro Design di Pozzi Ginori che ne fu l’evoluzione societaria per la divisione sanitari. Un percorso artistico e dirigenziale raro per una donna: sotto la sua guida presero forma serie di sanitari (dalle forme e dai colori inconsueti), piastrelle, porcellane da tavola, rubinetteria, vasi e oggetti decorativi, ovvero l’intera produzione, fino 1978, anno in cui si dedica alla libera professione dal suo atelier di Milano. Gli anni ’80 sono dedicati alle micro-porcellane mentre collaborazioni recenti la vedono lavorare nuovamente sul tema della rubinetteria (con Raf) ma anche sperimentare altri materiali come vetro, acciaio e plastica nonché interessarsi, per un certo tempo, ai gioielli. L’invito di Sanitosco a disegnare una nuova collezione di sanitari arriva dopo molto tempo dalla sua ultima serie ceramica per il bagno. Con poco indugio accetta, spinta dal richiamo intrigante della materia che ancora ama manipolare con le mani quando crea i modellini nella prima fase di progetto (“sapevo che non avrei saputo dir di no”). Al momento si “sta divertendo” con una serie di tazzine da caffè destinate ai circuiti dei bookshop museali. Funzione, ergonomia e una ricchezza materica e decorativa sono solo alcune delle caratteristiche che compongono la sua complessa cifra formale, tra arte e industrial design.