Il 2003 è l’anno di DECOSTRUZIONE, un modo originale di interpretare e disegnare lo spazio. L’estro di Laura Renna propone un insieme di linee e forme quanto mai flessibili che, a seconda dell’occhio che le interpreta, si compongono e scompongono in immagini sempre diverse.
Lo spazio diviene così un tutto in divenire, una tabula rasa su cui inventare, creare, disegnare la propria visione della realtà, facendo della precarietà una forza, del disordine un rinnovato ordine, della durezza una ritrovata elasticità che è comunque un gesto di ottimismo, di creatività, di ritorno ad un’illusoria semplicità.